Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Testo e contesto. La bolletta dell’illuminazione

 

custode dell'angelo

 

Lo scrittore orale
estrae dalla cassetta della posta
la bolletta dell’energia elettrica.
La apre.
A fianco della cifra da pagare
è scritto così:

“Per far avverare i desideri,
è necessaria la luce.
Non certo la luce del giorno,
ma la luce
che scaturisce dal buio.
La luce propria.

La luce si manifesta
in modi diversi.
Così diversi che appena pensi
che risieda in una cosa materiale,
subito Lei si sposta
come un celeste voliero
imprendibile.

La luce è l’atto puro del volare.

La luce trasforma ogni cosa.

Un filo di cotone
è il tronco di un albero.
Una pallina da tennis
è un pianeta.
Piccolo e grande
sono la stessa cosa.
Si comportano allo steso modo,
hanno una zona illuminata
una scura e, in mezzo,
un’infinita varietà di gradazioni
tra bianco e nero.
La zona della ragione e del torto.

Euro 47.
I suoi pagamenti sono regolari.
Grazie”.

Sergio Bianco
Il custode dell’angelo, 47/114

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