Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

I codici della Logogenesi. A Nonno Silvio, sempre con me.

 

Silvio-1884

 

Si viveva nella stessa casa in Albaro,
Mamma, Papà,
Sandro, Sergio e il Nonno Silvio.

Il Nonno aveva la sua camera.
Per entrare dovevi bussare
e aspettare il suo permesso.
Entravo per salutarlo
o magari per chiedergli
cartoni di cellulosa da colorare.
Una miniera inesauribile.

Il Nonno dipingeva.
Alle pareti erano appesi i suoi quadri.
Alcuni sono presenti in casa ancora adesso,
altri li ha regalati
alle persone a cui voleva bene.

Nel corridoio c’era un orologio a pendolo
decorato con motivi di rose
in ricordo di Rosita,
il suo grande Amore.

Il Nonno era pioniere della fotografia.
Aveva un macchinario costruito a Parigi
per vedere le foto montate doppie su vetrino
in modo da ottenere
un effetto rilievo tridimensionale.

Ogni giorno usciva in cerca di immagini.
Veniva alla finestra della mia camera
per vedere se c’era foschia.
Io ero piccolo e non capivo bene
cosa fosse la foschia ma mi piaceva
il suo modo di scrutare l’orizzonte.

Ho la foto della mia alba,
il giorno in cui sono nato.

Il Nonno era esploratore di Fiere.
Portava a casa oggetti
che nessuno aveva mai visto prima.
L’aggeggio per estrarre i torsoli di mela,
ad esempio, e altre sorprendenti invenzioni…

Il Nonno era costruttore.
In camera sua c’erano attrezzi da falegname.
Mi piaceva curiosare nella cassetta dei ferri,
mettere ordine o disordine
nelle scatoline dei chiodi e delle viti
e fare buchi nel compensato col succhiello.

Aveva costruito col legno e col sughero
la capanna, il mulino, la locanda, il pozzo,
creando un presepe memorabile
che allestiva ogni anno sulla consolle.

Vestiva in modo impeccabile, con cravatta,
gilet, cappello
o la mitica paglietta, in estate.

Mi ha insegnato ad andare in bici.
Quel giorno siamo andati alla Villa
e abbiamo tolto le rotelle.

“Mi tieni Nonno?”
“certo che ti tengo”, risponde lui.
Inizio a pedalare e chiedo ancora:
“Mi tieni vero?”
e lui, lontano venti metri:
“certo, ti tengo, ti tengo, ti tengo!”

Quel giorno ho capito che il Nonno
aveva il potere di tenermi anche a distanza
ed è sempre stato così,
anche quando sono cresciuto
e Lui se n’è andato in altra dimensione,
trovando un altro modo per essere vicino.

Nel mio piccolo,
nei cataloghi, nelle mie pubblicazioni
e anche nel libro “Logogenesi”
che racchiude le mie conoscenze
nel dominio dei simboli,
appare la frase magica
che sento profondamente
e che corrisponde
alla più fortunata realtà.

A Nonno Silvio, sempre con me.

Sergio Bianco #logogenesi

2 pensieri riguardo “I codici della Logogenesi. A Nonno Silvio, sempre con me.”

  1. Nicola ha detto:

    Grazie Sergio per le emozioni che regali

  2. logoadmin ha detto:

    Grazie Nicola. Dalle radici al cielo.

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