Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Il ritorno alle origini. Le spine della controcorrente

 

 

Le spine della controcorrente
producono dolore o energia?

Alle sorgenti delle acque
fredde e cristalline
dei fiumi della Norvegia,
nasce il più pregiato salmone
e di lui, oggi, intendo parlare.

Il salmone, come filosofia di vita,
è l’antitesi del WU WEI,
principio taoista del non agire
di cui ho scritto in un precedente articolo.

Seguendo il suo istinto di Natura,
il salmone è in viaggio perpetuo.
Nasce in acque dolci,
alle sorgenti dei fiumi,
scende verso il mare
sfruttando le piene del disgelo
e si stanzia all’estuario dei fiumi,
al confine con le acque dei fiordi.
In questa fase della vita
si nutre di crostacei
che determinano
la colorazione rosa della sua carne.

Poi il salmone prende il largo
allontanandosi dalla costa.
Vive quindi nel mare
rivelando una straordinaria capacità
di adattamento al cambio.
La mutazione ambientale
è il suo propellente energetico.

La sua incontentabile natura
spinge il salmone, in età matura,
a ripercorrere a ritroso il suo viaggio
per deporre le uova
alle sorgenti del fiume,
dove è iniziato il suo ciclo esistenziale.

Alcuni salmoni,
compiono questo viaggio
anche più di una volta.
Mi piace pensare
che tali eroi diventino leggendari
raccontando le loro epiche imprese
alla discendenza.
Ma non tutti i salmoni finiscono in gloria.

Nel suo viaggio di ritorno,
travagliato e vorticoso,
il salmone si ferisce
con le spine della controcorrente,
sfugge agli agguati del rimorso bruno
e soprattutto incontra se stesso,
come un’anima salva e solitaria
che si vede di spalle
mentre è in procinto di partire.
(citazione di De Andrè/Anime salve).

La scelta di vita del salmone
può sembrare poco saggia,
temeraria, illogica.
Eppure,
nella motivazione della sua simbologia,
il salmone evoca il coraggio,
la forza fisica, la sfida, l’ostinazione.
Il salmone è l’icona del sacrificio
per qualcosa
che non lo riguarda personalmente:
infatti, dopo aver deposto le uova,
il salmone morirà.

Eppure c’è una visione olistica
nella coscenza del salmone,
c’è la stessa visione eterna
con la quale
gli antichi romani
costruivano templi, strade e acquedotti.

C’è la visione del futuro.

Il salmone, nel suo sacrificio,
fa la cosa sacra
in armonia con il vero significato
del termine classico.

Mi piace pensare che il salmone,
nel suo viaggio controcorrente,
rappresenti un ideale prezioso
dal quale gli esseri umani,
si stanno allontanando:
il ritorno alle origini.

Sergio Bianco, Logogenesi

 

 

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