Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

La classe muove il dito e scopre la dinamica del futurismo.

 

futurismo-depuro-campari

 

L’ articolo di ieri era focalizzato
sulla moneta da 20 centesimi
che rappresenta l’opera di Boccioni
“Forme uniche di continuità nello spazio”.
Nella moneta, la scultura futurista
è rivolta paradossalmente a sinistra,
verso il passato.
Diciamo che, in questo caso,
la Zecca non l’ha azzeccata.

Appunti di viaggio.
Lunedì 9 dicembre 2019, a Palazzo Blu di Pisa,
ho assistito dal vivo
a un fenomeno d’insegnamento
che rappresenta una speranza
per il Futuro di tutti.

Lo racconto al presente.

In prima mattina
c’è una classe di bambini con grembiule
accompagnati da una giovane Guida.
Lei parla chiaro
e la sua classe, chiaramente, la segue.
Oltre alla voce , alla gentilezza autorevole
e all’espressione dei modi,
c’è una cura e un’attenzione particolare
nel tenere le parole e lo sguardo
alla stessa altezza degli occhi
e delle conoscenze elementari
dei piccoli ascoltatori.
Nulla di più e nulla di meno.

Di fronte al quadro di Giacomo Balla,
intitolato Luna Park,
la Guida parla della novità della luce elettrica
e della meraviglia delle persone di quell’epoca
in rapporto alle nuove scoperte.

Poi la Guida si sofferma sulle parole
del manifesto futurista e chiede:
Cosa significa se scrivo “buuuuio”
con tante u?
A quel punto si alzano le mani,
con ordine rispettoso
e ogni bambino dice la sua:
“è un buio più buio”
è un buio che fa paura”.

 

Futurismo-Marinetti

Poi tutti in terra, Lei compresa,
di fronte al quadro Marinetti-sole.
L’occhio, la bocca
e le parole colorate che si irradiano.

Quindi è la volta di un quadro divisionista
osservato da vicino
e poi da lontano, tutti insieme,
come un banco di piccoli pesci,
anima gruppo che si muove all’unisono
per scoprire la differenza
tra colori distinti, da vicino,
che. da lontano, si compenetrano.

 

Futurismo-Balla

 

L’interazione più interessante
avviene di fronte al quadro di Balla
intitolato Automobile+velocità+luce.
“Sapete, bambini, suggerisce la Guida,
questo pittore aveva due figli:
si chiamavano Luce ed Elica.
I futuristi volevano cambiare il mondo,
per questo il papà li ha chiamati così.”

E poi ancora:
“Come mai in questo quadro
ci sono tante ruote e tanti cofani?”
Mani alzate, i bambini vogliono rispondere,
La guida, uno alla volta, fa parlare tutti,
anche i più timidi
e ognuno riesce a dire la sua:
“Perchè è un treno”,
dice una bambina con un filo di voce
“Perchè sfreccia” dice un’altro
“Perchè è un’auto che va velocissima”
esclama un bambino con sicurezza…
“Bambini, fate come me, dice la Guida
muovete il dito veloce e ditemi cosa vedete.”

La classe è seduta per terra.
Ogni bambino muove il dito all’unisono.
Ogni indice, oscilla veloce davanti al naso
e, nella rapidità. rivela due, tre, dieci dita
inafferrabili per l’occhio umano.
Di fronte al quadro di Balla,
tutti giù per terra, come nel girotondo,
la classe muove il dito all’unisono
e scopre, con un gesto semplice,
la dinamica del futurismo.

La visita prosegue
con i rinoceronti di Depero
e la sua visione sul gioco
e sulla creazione pubblicitaria
che DEVE, DEVE, DEVE
essere originale, inventata,

rara, audace,
cazzottatrice, sorprendente…

(Parole di Depero)

Depero gioca a nascondino
con il cappello in mano
e mostra a grandi e piccoli la sua scimmia rossa
che beve un Campari con la cannuccia.

Poi mi allontano un attimo
per scrivere qualche appunto
sul mio taccuino da viaggio
e la Guida, con la sua classe, scompare.
Non l’ho neanche ringraziata.

Lo faccio ora scrivendo queste parole:
muovere un dito in modo esponenziale
è una speranza per il Futuro di tutti.

Sergio Bianco, Logogenesi.

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