Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Lady Gaga, Stella Mercedes e Logo BMW

 

BMW-nuovo-logo

 

Lady Gaga, senza trucco,
così come appare nel film
“A Star is born”
rivela la sua singolare bellezza
che, insieme al suo talento,
la rendono unica.

Togli il trucco,
arrivi all’essenza
e trovi sostanza.

Nel Metodo Logogenesi,
il motto latino “non plus ultra”
racchiude l’essenza del simbolo perfetto:
nessuna mancanza e nessun eccesso.
Tutto ciò che è inutile,
sfumature depotenzianti comprese,
è eliminato in origine
allineando i 12 codici della Logogenesi
nel segno unico.

Mercedes possiede in origine
un simbolo essenziale.
Tale Simbolo
è potente ed efficace
quando è inserito sulla vettura
perché, nella versione tridimensionale,
le sfaccettature metalliche
sono vere e risaltano
con la luce autentica del sole.

Diversamente,
lo stesso Simbolo
è reso in modo graficamente debole
con filetti sottili,
luci e ombre false
e sfumature depotenzianti
che si manifestano
quando il Logo Mercedes
appare negli stampati.

La stella a tre punte
è la luce che orienta il viaggiatore,
è la polena che indica la via.
È la rotazione a 360 gradi,
il passaggio dinamico
che segna i vertici
dell’universo maschile (piramide)
e femminile (calice).

Nell’anno 2020,
BMW ha presentato il nuovo logo.
Vedere tale restyling
è come togliere il trucco
non certo a Lady Gaga
ma ad una cantante scialba,
priva di talento musicale,
e di personalità.

Togli il trucco,
arrivi all’essenza
e non trovi nulla.

Nel restyling del 2020
BMW elimina le sfumature depotenzianti,
le false luci
e rivela il vuoto assoluto
del proprio marchio
e della propria identità.

L’identità BMW
non è mai stata spiegata dalla Casa Madre
perchè, a dire il vero,
non c’è proprio nulla da spiegare.

Ben diverso, ad esempio
è il mito del cavallino Ferrari
presente e rampante
sull’aereo di Francesco Baracca.

In una immagine d’archivio,
la sigla BMW
appare su un’elica in movimento
per ricordare le origini dell’Impresa
nel settore aeronautico.
Ebbene, la campitura a croce,
con i colori bianco e azzurro
della Baviera,
non evoca un’elica dinamica.
L’elica, per dare il senso
della rotazione
dovrebbe essere rappresentata
con numeri dispari:
tre come Mercedes,
oppure cinque come la stella.
Il numero quattro, la croce,
evoca la fissità
(il punto centrale)
e non certo il movimento rotatorio.

Si evidenzia, inoltre,
un’incoerenza numerica:
tre lettere, BMW e quattro campiture.

Soprattutto,
nel logo BMW non c’è emozione.
Senza emozione è difficile
generare il senso di appartenenza
e consolidare il Brand Equity,
il valore percepito del Brand,
il bene più prezioso per l’Impresa.

La sigla BMW, prima come ora,
permane non armoniosa.
È bella da dire ma non da vedere.
Nome forte e logo debole.
La B è estranea
rispetto alle altre due lettere capovolgibili:
appartiene
ad un altro alfabeto emozionale.
La sigla BMW occupa uno spazio visivo
pari al 7,6% rispetto all’area
del cerchio del simbolo:
una proporzione irrisoria.
La sigla è sacrificata
entro uno spazio ridotto
ed è disposta in curva parabolica triste
come un orologio che segna le 20 e 20.
ora contraria al sorriso.

VolksWagen ha presentato alcuni mesi fa
quello che ho definito
“il simbolo della zucca vuota”
compiendo un notevole passo indietro
rispetto alla precedente identità.

BMW,
identificandosi con il nuovo Logo
mette a nudo l’inconsistenza
della propria identità.

Il silenzio dei Simboli
è la via più saggia
quando non si ha nulla da dire.

Sergio Bianco, Logogenesi

 

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