Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Materiali nobili e volgari delle cornici di Bellezza.

 

Fellini-Bukowski

 

Da Fellini a Bukowsky,
un’osservazione sui diversi materiali
che possono comporre
le cornici di bellezza.

Nella scena della nevicata
del film Amarcord,
capolavoro di Federico Fellini,
il pavone si posa, dopo un volo,
sul bordo della fontana ghiacciata.
La ruota si apre a ventaglio
nel silenzio ovattato della neve.
Il silenzio bianco
e l’assenza del suono,
sono la cornice che fa risaltare
la bellezza dell’incanto.

Ma non sempre è così:
può verificarsi l’estremo opposto.

Bukowski, retro-medaglia di sbronzo,
costruisce cornici letterarie
impregnate di espressioni
defecanti e volgari
e scrive i suoi racconti
temperando il lapis
negli orifizi sporchi.
Cornici di parole vomitevoli
che poi, per miracolo,
fanno risaltare la frase minima,
la poesia pura che fiorisce
come una gemma di viriditas
dopo l’nverno.

Paradossalmente anche questa,
come la neve silenziosa di Fellini,
è una cornice di bellezza.

Sergio Bianco, Logogenesi

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