Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Pianobar. Chiarezza, equilibrio e perfezione del segno.

 

pianobar-logogenesi

 

Nei miei sogni,
c’è un cavallo pezzato bianco e nero
che si chiama “Pianobar”.

Ogni mattina mi sveglia
col suo muso-musicale,
prima che sorga il sole
e va a dormire
mentre io ancora sto scrivendo,
disegnando o facendo altre cose…

La parte nera del suo mantello
è pari alla parte bianca.

La criniera è completamente nera
mentre la coda è interamente bianca.

C’è un equilibrio perfetto.
Pianobar non ha sfumature grigie
ma può passare dal negativo al positivo
in un istante,
così come sanno fare coloro
che trasformano gli inconvenienti
in memorabili avventure.

Pianobar ha quattro ferri d’argento
che portano, rispettivamente,
sole, pioggia, vento e fortuna.

Pianobar si fida di me
e dei celesti volieri.

Pianobar vive nel mondo dei colori
e lo contrasta
galoppando nella vita del mondo reale.

Pianobar racchiude lo stile
di un bianco e nero leggendario.

Le foto di Doisneau.
I primi capolavori del cinema.
Le metamorfosi di Escher.
I marmi della cattedrale di San Lorenzo.
Gli 88 tasti dello Steinway.
Gli schizzi dei simboli
tracciati con la bicchetta magica
sui taccuini da viaggio.

Tali schizzi estemporanei,
diventano, poi, Simboli veri,
creati in virtù dei codici della Logogenesi,
“forgiati” in bianco e nero,
con programmi vettoriali,
in modo che il tratto nero pieno
si stagli sul bianco,
senza sfumature depotenzianti.

Solo così si ottiene la chiarezza,
l’equilibrio dei pieni e dei vuoti,
la perfetta riconoscibilità
e la perfezione del segno.

Nel sogno,
cavalcando tra alberi di pino,
tra sole, pioggia, vento e fortuna.
si manifesta la perfezione del segno.

Sergio Bianco #logogenesi
Logogenesi

 

 

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