Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Toyota. Variare il proprio Nome per una visione infinita.

 

Toyota-logogenesi

 

Toyota nasce nel 1933.
Il fondatore, Sakichi Toyoda,
sceglie il Nome dell’Impresa
con una visione olistica di prosperità.
Per scrivere Toyota, in giapponese,
occorrono, infatti, otto tratti di pennello:
il numero fortunato.

Sakichi Toyoda mette quindi da parte
il naturale ego
e compie la scelta migliore
per il bene della sua Impresa:
variare il proprio Nome
per una visione infinita.

Il Simbolo Toyota
appare sulle vetture nel 1991.
È composto da tre ellissi
che rappresentano
la relazione armonica
tra Impresa, Cliente e Mondo.

Le ellissi sono orbite dinamiche
di velocità, movimento e interconnessione.

La simmetria sull’asse verticale è il cardine
della precisione e del perfetto equilibrio.

La lettera T, iniziale distintiva di Toyota,
appare al centro del grande ovale.

Le restanti lettere componenti il Nome,
si svelano, a livello di percezione sottile,
all’interno del Simbolo.

Il fulcro visivo evoca la cruna dell’ago
in armonia con le origini dell’Impresa
nel settore delle macchine tessili.

Il filo che entra nella cruna dell’ago
è il gesto semplice, preciso, indispensabile
che sancisce l’inizio del lavoro.

Riguardo al settore automobilistico,
il simbolo Toyota,
insieme a Audi e Mercedes, ad esempio,
possiede quella simmetria
che rende equilibrato e armonico
il posizionamento centrale
nella parte anteriore e posteriore dell’auto.

Diversamente, come ho scritto di recente,
Opel deve fare i conti  con i difetti
di un simbolo depotenziante
che rende squilibrato
il design dell’auto in cui si posiziona.

Ritornando al simbolo Toyota
sarebbe conforme ai codici della logogenesi
se mantenesse
la forma pura del segno originale
senza ricorrere a sfumature depotenzianti.

Prossimamente scriverò
riguardo ai simboli puri, in origine,
che diventano falsi
proprio per la presenza di elaborazioni inutili.

Concludo citando gli autori.
Il Lettering Toyota è opera di Robert Overby.
Il Simbolo è una creazione di Masashi Uehara.
Il principale artefice, nella mia visione,
è Sakichi Toyoda
che ha compiuto l’impresa più difficile:
variare il proprio Nome
per una visione infinita.

Sergio Bianco, Logogenesi

 

 

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