Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Peugeot: leone sonnambulo, leone boxeur, leone scimmia.

 

restyling-logo-peugeot

 

Logogenesi concentra
visione e valori d’Impresa
nel segno unico
e lo forgia con prospettiva eterna.

Il restyling del Logo,
così consueto nei piani di comunicazione
di numerose società,
presentato sempre come cambio innovativo,
rivela invece il tentativo
di aggiustare l’imperfetto.
Tentativo che, in generale,
fallisce per mancanza di conoscenza
nel dominio dei simboli.

Il Simbolo Peugeot,
dal 1896 a oggi,
è stato oggetto
di almeno diciassette restyling.
Diciassette restyling significa
mancanza di chiarezza
e di consapevolezza
riguardo al Brand Equity,
ovvero al valore percepito del Marchio.
Tale valore,
connesso al senso di appartenenza
si rafforza ovviamente
con l’immutabilità del marchio,
il segno unico forgiato con visione eterna.

Paradossalmente,
l’attuale logo Peugeot,
ricalca la testa del leone del 1964
con la differenza che,
57 anni fa, la casa madre
non commise gli errori gravi
presenti nel simbolo attuale.

Ora, analizzando
gli ultimi tre simboli Peugeot
rivelerò il passaggio
dal leone sonnambulo
al leone boxeur
per finire con l’attuale leone-scimmia.

LEONE SONNAMBULO. Anno 1980.
Il leone é rigido.
Non esprime potenza né aggressività.
La posizione della figura,
priva di occhi,
è tipica del sonnambulo,
con gli arti tesi.
Le zampe anteriori, anziché graffianti
sembrano volersi proteggere dalle nasate,
come se la figura
procedesse a tentoni nel buio.
Gli arti, oltre che rigidi,
sono umanizzati.
Quelli anteriori
ricordano il gesto scaramantico delle corna.
Quelli posteriori
hanno perduto ogni caratteristica felina.
La figura eretta dà l’impressione
di un uomo assonnato
che cammina con grandi pantofole.
Le fauci del leone
non incutono il timore
ed il rispetto
propri delle figure araldiche
ma ricordano, a livello inconscio,
lo sbadiglio.
Ciò è determinato dalla curva ovale
che disegna la bocca
e dall’inclinazione errata
della linea della fronte.
Ancora rigidità
riscontriamo nella lingua,
retta e sottile,
che evoca il termometro o la sigaretta.
La coda è costretta a non oltrepassare
la linea ideale della zampa destra.
Il leone risulta così schiacciato
e perde il naturale senso della libertà.

LEONE BOXEUR. Anno 2001.
Il disegno è privo di un tratto pieno
che si stagli nero su bianco.
Si ricorre alla sfumatura che,
nel metodo Logogenesi, non è consentita
poichè è depotenziante
in quanto esprime un rilievo
che il cervello codifica come finto,
non autentico.
Le zampe posteriori sono rigide.
La zampa anteriore
si protende in avanti
come a sferrare un pugno
e crea, da sinistra a destra,
una diagonale discendente.
(Ricordo che,
nel linguaggio vettoriale,
il passato è direzionato a sinistra,
il futuro a destra).
Si passa quindi da un leone sonnambulo
a un leone boxeur,
rivolti entrambi verso il passato.

 

restyling-logo-peugeot

LEONE SCIMMIA. Anno 2021.
La testa del leone,
in uso dal febbraio di quest’anno,
si dimostra aggressiva
limitatamente ai tratti
che disegnano il muso, la bocca
e lo sguardo della fiera.
Il simbolo,
avrebbe potuto concentrarsi
unicamente su questa espressività.

Invece il FOCUS si dilata,
si sconcentra, si intiepidisce
disegnando una criniera senza anima,
una sorta di parruccone
composto da tratti
discendenti e depotenzianti
che colano giù
fino al vertice inferiore dello scudo.

Alle spalle del leone,
e quindi a tradimento della casa madre,
si rivela una figura
sconsiderata e non voluta:
la testa di una scimmia.

restyling-peugeot-scimmia

Leone e scimmia si ritrovano insieme.
L’orecchio è comune ai due animali
che si contendono idealmente lo scudo.

La testa del leone, in alto a sinistra,
visualizzata in giallo paglierino,
occupa il 30% dello spazio disponibile.
La testa della scimmia,
visualizzata in rosa,
orientata verso destra
e con sguardo rivolto in basso
è in netta maggioranza
e occupa il 70% dello spazio.

Osservando i tratti
si distingue chiaramente la testa,
l’occhio, il muso, la bocca, il naso
e la mascella della scimmia.

Il Simbolo Peugeot
ignora i dodici codici della Logogenesi
(idea, originalità, motivazione, sintesi,
chiarezza, riproducibilità, coerenza, estetica,
matematica, emozione, segreto, racconto).

Il simbolo Peugeot
non cura la forza del tratto,
le aree positive e negative
che si vengono a creare,
le immagini subliminali
che emergono e appaiono
in modo evidente o inconscio.

Peugeot ignora il NON PLUS ULTRA
della perfezione latina:
nulla di più e nulla di meno,
nessuna mancanza e nessun eccesso,
caratteristica essenziale
presente nei segni di successo.

Il Simbolo Peugeot è come un motore
che funziona con un cilindro solo:
il leone spreca
il proprio spazio d’identità
per cederlo ad uno scimmione
che avidamente lo conquista.

Di conseguenza è la scimmia,
rivolta verso il futuro,
che influenzerà la mente
dell’umano compratore.

Guido Peugeot da anni
e ho comprato diversi modelli.
Apprezzo motore e meccanica
che mi hanno sempre portato
dove volevo arrivare
facendomi tornare
dove volevo tornare.

Riguardo al Simbolo Peugeot
ho sempre eliminato
il leone depotenziante
dal cofano anteriore
e posteriore della mia auto.
Dopo questa purificazione
l’auto ritrova vibrazione ed energia.

A parità di motore e di design dell’auto
il simbolo è la marcia in più.
L’identità vincente che Peugeot,
dal suo anno di fondazione,
ha provato a costruire
ma, per diciassette volte,
non ha ancora trovato.

Sergio Bianco #logogenesi

5 pensieri riguardo “Peugeot: leone sonnambulo, leone boxeur, leone scimmia.”

  1. Nicola ha detto:

    La Peugeot è alla ricerca di continue migliorie e ciò è confermato dai numerosi restyling del logo. dopo aver conosciuto il valore artistico di Sergio Bianco, apprezzo ancor di più il suo grido d’allarme.

  2. Francesco ha detto:

    I francesi amano lo stile e hanno già fatto 17 restyling. I tedeschi non hanno questo pregio…. Guideresti una Opel al posto della Peugeot?

  3. Valentina ha detto:

    Di recente ho gestito il marchio Peugeot nella comunicazione di un evento sponsorizzato da brand di caratura internazionale. Ne è emersa l’estrema debolezza in termini di riproducibilità, matematica, estetica e racconto. Il marchio Peugeot fatica a relazionarsi con gli altri marchi, risulta sempre sproporzionato, fuori posto, sempre poco incisivo nel “gioco di squadra”. Manuale d’identità visiva inesistente: il marchio è in totale balìa dell’interpretazione di chi si trova a declinarlo. Che non sempre è un Grafico.
    Purtroppo, caro Sergio, temo siano lontani dalla consapevolezza dei dodici codici della logogenesi. Ma, perlomeno, un restyling ogni 7 anni e mezzo (ca.) manifesta una volontà di ricerca che un giorno troverà la propria strada 😉

  4. Gino Sartor ha detto:

    Sergio,mi hai convinto non sostituisco la mia Mercedes con una Peugeot buona giornata

  5. Arsen ha detto:

    Salve, chi sarebbe la scimmia? Quale nemico della Peugeot

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