Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Cristallografia. Il codice del segreto nel cubo di Necker.

 

cubo-di-Necker

 

Il cubo di Necker
non deriva
da un’osservazione estemporanea.

Come intuisce D’Anna
nel libro miliare “La scuola degli Dei”,
c’è sempre un lungo periodo di ricerca
che precede l’improvviso.

Infatti, questo particolare cubo
è il risultato raggiunto
da uno studioso svizzero
esperto in cristallografia:
Louis Albert Necker.

Nel 1832, Necker pubblica,
per la prima volta, il disegno del cubo
identificato con il suo Nome.

È un’illusione ottica,
una rappresentazione bidimensionale ambigua.

Guardando la figura,
visualizzata nell’immagine in arancio,
non è possibile stabilire
quale sia la faccia del cubo
rivolta vero lo spettatore
perché l’interpretazione è mutevole.

Il cubo di Necker, quindi,
non è un oggetto impossibile
poiché non ha incongruenze
ma presenta una duplice realtà
come la figura dell’artigiano bifronte.

La fantasia è un muscolo
che si esercita nella palestra della realtà
per andare oltre.

Ancora una volta,
lo studio denso e razionale di un ricercatore
si sposa con l’intuizione fluida che apre,
nelle sfaccettature del cristallo,
la botola segreta.

Il cubo di Necker è utile per esplorare
la percezione evidente e sottile,
i segni limpidi e subliminali
che sono curati con attenzione
anche nel Metodo Logogenesi.

Dagli studi sulla cristallografia
e dal cubo di Necker,
ha tratto spunto Maurits Cornelis Escher
per generare il cubo impossibile,
e altre forme  complesse e misteriose
che si manifestano
nella sua mirabile opera artistica:
voli integrati di uccelli e di pesci,
metamorfosi grafiche,
passaggi da positivo a negativo,
deformazioni sferiche,
scale multidirezionali
architetture fragili
perché basate su colonne inaffidabili…
Questi capolavori,
concepiti, disegnati e incisi da Escher,
racchiudono nello spazio finito di un foglio
le infinite sfaccettature di una bellezza
che tutto comprende,
anche l’incomprensibile.

In entrambi i casi presi in esame,
nella percezione mutevole di Necker
e nella prospettiva impossibile di Escher
si attivano i codici della matematica,
dell’emozione, del segreto e del racconto.

Sergio Bianco #logogenesi

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