Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

La rinascita è nel segno della condivisione

 

 

Sono le dieci di sera.
Un amico musicista
mi suggerisce il tema
dell’articolo pubblicato oggi:
la Rinascita.

Simbolicamente,
la Rinascita è la fenice,
favoloso uccello
sacro agli Egizi
che risorge
dalle proprie ceneri
ogni 500 anni.
La Fenice, animale totem,
appare in forma di aquila,
nel suo piumaggio
colorato e splendente.
La Fenice brucia
e risorge a nuova vita.

È singolare la storia
del Teatro di Venezia,
distrutto da un incendio
nell’anno 1836,
ricostruito,
distrutto da un altro incendio,
nell’anno 1996
e nuovamente risorto.

Mi riferisco naturalmente
al Gran Teatro la Fenice.
Un Nome connesso
in modo spietato
al proprio destino.

È una storia che riflette
i cicli di Kondratiev,
i passaggi del bianco e del nero,
del pieno e del vuoto,
il mutare delle stagioni,
l’equilibrio tra bene e male,
la saggezza del simbolo yin-yang.

Pensando alla rinascita
mi viene in mente  il dipinto di Giotto
“Il dono di San Francesco”, 1296.
Assisi. Basilica Superiore.

Nel libro di Giotto,
nella stessa pagina del quadro,
appare questo breve appunto,
scritto chissà quando,
che racchiude un assioma luminoso.

Condividere conoscenza,
informazioni, intuizioni,
fortuna, benessere,
prosperità,
gioia, dolore.

Tra luce e buio,
la luce
è sempre più forte
per un motivo scientifico:
dove c’è luce
il buio non entra
mentre,
dove c’è buio,
entra la Luce.

Ebbene,
rispondendo alla richiesta
del mio amico musicista,
mi piace pensare
che questo capolavoro
dell’arte e dello spirito,
questo gesto simbolico,
questa condivisione,
che allinea luce,
amore e conoscenza
sia la vera Rinascita.

Sergio Bianco, Logogenesi

 

 

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