Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

New York. 1983. Palle di neve in vendita.

 

Ricevo in regalo “The book of Symbols”,
volume di oltre ottocento pagine
curato da Ami Ronnberg ed edito da Taschen.
L’opera raccoglie immagini simboliche,
pitture o incisioni antiche,
fotografie, sculture, icone e archetipi
prescelti a rappresentare, di volta in volta,
una parola chiave.
Dalla A alla Z
si spazia da ABYSS,
la profondità dell’inconscio
fino allo ZERO, lo zeffiro,
il vento leggero,
il segno impalpabile
che genera numeri infiniti.

Mostro il libro alla mia preziosa compagna,
aprendolo a caso…
alla parola SNOW,
appare la foto di un signore con la barba.
Lei guarda ed esclama:
“Ma Lui è David!
Lui e sua moglie sono cari amici”.

David Hammons
è fotografato in una strada di New York.
Cappello a falda larga, cappotto nero
e una palla di neve tra le mani guantate.
Per terra, su un tappetino,
è disposta una serie di palle di neve
di varie misure ordinate a scalare,
dalla più piccola alla più grande.

Siamo nel 1983.
La performance si intitola
“Blizzard Ball Sale”.
C’è un contrasto meraviglioso
tra il colore della pelle di David
e il bianco della neve;
tra il calore della cultura afro
e la glacialità del prodotto in vendita;
tra l’arte
che vorrebbe cristallizzare
un momento fino a renderlo immortale
e l’impermanenza
dell’illusione che si scioglie;
tra la povertà di chi vende per strada
e la ricchezza di un artista affermato,
premiato con il “Genius Grant”
e presente, con le sue opere,
alla Biennale di Venezia
e al MOMA di New York.

La performance di David Hammons,
nella mia visione,
celebra la saggezza
della simbologia Yin Yang,
icona senza e oltre il tempo
in cui i contrari si bilanciano
nell’equilibrio puro.
Il simbolo Yin-Yang, lo ricordo,
è un cerchio,
segno di perfezione.
È suddiviso in modo armonico
tra positivo e negativo
utilizzando le curvature stesse del cerchio.
In quel simbolo non esiste linea retta.
La partitura musicale
del bianco e del nero è bilanciata.
Nel campo bianco risalta un punto nero
mentre nel campo nero,
risalta un punto bianco.

La performance del nostro artista
consacra l’atto compiuto:
il fatto di non pensare solo ad una idea
apparentemente bizzarra
ma avere il coraggio
di portarla a termine fino in fondo.
Bianco e nero,
caldo e freddo,
denso e fluido,
possibile e impossibile,
positivo e negativo,
ironia e autorevolezza,
fantasia e pragmatismo
si uniscono così in una sfera unica.
Nello spazio bianco un piccolo punto nero
e nello spazio nero,
una palla di neve.

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