Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Il pensiero circolare nel mondo dei Simboli.

 

leone-cigno-logogenesi

 

Il pensiero circolare esiste?
Mi piace pensare che il pensiero circolare
sia nel mondo dei Simboli.
Partiamo dalla musica, visto che il suono
è origine della creazione.

I Giardini di marzo
è un canzone di Mogol – Battisti
che esprime, nella mia interpretazione,
un pensiero circolare.

Il protagonista guarda le proprie mani
con l’illusione che NON tremino più
e inizia un percorso evolutivo
con immagini spaziose e immense
per poi ritornare
ad abbassare gli occhi
fino a guardare la realtà,
le proprie incertezze,
il punto di partenza
del suo volo immaginario:
le mani.

L’universo,
nel suo primordiale linguaggio,
ignora il NON e comprende il SI
realizzando inesorabilmente le parole
che immettiamo nell’aria.

Quindi, se state bene,
è meglio dire così
piuttosto che immettere nell’aria
le parole “non male”.
Questo si chiama pensiero positivo.

Ecco, per chi lo desidera,
il testo originale dei Giardini di marzo.

 

“Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te.
Le mie mani, come vedi, non tremano più
E ho nell’anima…
In fondo all’anima cieli immensi,
e immenso amore
e poi ancora, ancora amore,
amor per te.
Fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie malinconie.
L’universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere, quello,
ancora non c’è.”

 

Il pensiero circolare si esprime
in diverse forme d’arte:
letteratura, scultura, teatro,
cinema, musica, architettura, design…

Ad esempio nel libro
“L’Alchimista” di Paulo Coelho,
il tesoro è alla partenza
ma viene scoperto solo alla fine,
grazie al percorso
e alla circolarità del viaggio.

Il pensiero circolare
è presente nelle vicenda della vita,
se siamo in grado di riconoscerlo.

Il pensiero circolare
è presente nei palindromi
parole che, come INGEGNI,
si leggono nelle due direzioni.

Il pensiero circolare
è presente anche nei simboli.
Vado oltre al nodo infinito,
prima naturale intuizione simbolica.
Vado anche oltre l’uroboro,
drago-serpente che si mangia la coda
formando un cerchio senza fine.
Mi riferisco invece
ad una circolarità più sottile
in cui piccolo e grande si compenetrano.

Mi riferisco alle immagine doppie
i cui significati contrapposti
si rincorrono in modo perpetuo
connessi nella diversità.

Leone e cigno, visualizzati nella foto,
rappresentano, ad esempio,
l’espressione naturale
dell’universo maschile e femminile
racchiusi entro un segno unico
creato in virtù dei codici della Logogenesi.
Oscillazione visiva del mito perpetuo,
oserei dire.

Riguardo al pensiero circolare
(completamente diverso
dal pensiero laterale di Edward De Bono)
mi riferisco quindi
al contrasto pieno e vuoto,
positivo e negativo,
all’armonia del simbolo yin yang:
un cerchio con divisione armonica
del bianco e del nero
con un particolare illuminante:

nello spazio bianco risalta un punto nero
e nello spazio nero
risalta un punto bianco.

Presente nella saggezza dei Simboli,
è questo , probabilmente,
il pensiero circolare perfetto.

 

Sergio Bianco #logogenesi

Un pensiero riguardo “Il pensiero circolare nel mondo dei Simboli.”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    Un plauso alla profondità della simbologia e alla sua abilità di rappresentare contemporaneamente molteplici aspetti dell’esistenza.

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