Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Ruba Monnalisa in agosto infilandola sotto il cappotto.

 

gioconda

 

“Ruba Monnalisa in agosto
infilandola sotto il cappotto.”

Il titolo è un capolavoro
poiché racchiude il senso
di un’azione folle.

Ecco la storia
tratta dalla cronaca dell’epoca.

“Leonardo da Vinci, nell’anno 1517,
si trasferisce in Francia
per ricoprire l’incarico di primo pittore,
architetto e ingegnere di Corte.
Leonardo porta con sè la Gioconda,
quadro ad olio su legno di pioppo,
che il Maestro 
inizia a dipingere
anni prima, a Firenze.

Il Re di Francia, Francesco I di Valois
acquista da Leonardo la Gioconda,
ritratto di Monna Lisa Gherardini,
per un’ingente somma: 4000 ducati d’oro.

L’opera diviene così, a pieno titolo,
proprietà dello Stato francese
che, attualmente,
la custodisce al Museo del Louvre.

Vincenzo Peruggia,
decoratore e imbianchino italiano,
emigra giovanissimo in Francia.
Tra le varie esperienze,
lavora anche per il Louvre:
egli partecipa ai lavori per la sistemazione
della teca di vetro che custodisce il dipinto,
allora esposto nel Salon Carré,
e conosce assai bene le abitudini
del personale del museo.

La notte del 20 agosto 1911
Vincenzo Peruggia ruba la Gioconda
infilandosela sotto il cappotto. (!)

Le indagini della gendarmeria francese
non portano ad alcun risultato.

Si attibuisce la responsabilità
a Guillaume Apollinaire
che aveva dichiarato di voler distruggere
i capolavori di tutti i musei
per far posto all’arte nuova.

Nato a Roma nel 1880,
Apollinaire si trasferisce
giovanissimo in Francia.
Frequenta i letterati d’avanguardia di Parigi,
si esprime nell’arte della poesia
e contribuisce in modo determinante
al lancio e alla consacrazione
di Pablo Picasso.

Per il suo carattere estroso ed irregolare
è sospettato di essere l’autore
del furto della Gioconda
e, con questa accusa infondata,
viene arrestato e incarcerato.

Anche Picasso subisce lunghi interrogatori
perché sospettato di esserne complice.
Nel 1913, Vincenzo Peruggia
decide di tornare in Italia.
Per due anni ha custodito la Gioconda
in una valigia sotto il letto
di una pensione di Parigi.
Non conoscendo la storia,
è convinto che il quadro
sia stato rubato da Napoleone
e vuole restituirlo al proprio paese
con un impeto di patriottismo.

Si trasferisce quindi a Firenze
dove stabilisce contatti
con un mercante d’arte
al fine di vendere la preziosa tela.
Durante la trattativa
viene arrestato dai Carabinieri
che recuperano il dipinto.

Vincenzo Peruggia subisce una condanna mite
grazie alla pressione popolare
che ne apprezza, in qualche modo,
il coraggioso e spregiudicato gesto.

Apollinaire viene liberato dal carcere
e scagionato completamente
insieme all’amico Picasso.

Visti i buoni rapporti tra Italia e Francia,
la Gioconda resta per qualche tempo
nel nostro paese:
viene esposta prima
alla Galleria degli Uffizi,
a Firenze e poi a Roma.

Nel 1913. grazie all’azione folle
di Vincenzo Peruggia,
la Gioconda entra nella Capitale d’Italia
per essere esposta
prima all’ambasciata di Francia
di Palazzo Farnese a Roma,
e infine alla Galleria Borghese,
sempre a Roma in occasione del Natale.

La Gioconda parte da Roma
in direzione Modane-Parigi
su un vagone speciale delle Ferrovie italiane,
nel febbraio del 1914.”

 

Mi piace pensare
al ritorno del quadro sballato
con la Gioconda seduta dal finestrino,
mani sovrapposte sul grembo,
che attraversa con lo sguardo
le colline romane e la maremma.
Lei, nata dal pennello di un genio,
conquistata da un Re,
rapita da un imbianchino
e nascosta sotto al suo letto
a condividere insonnia,
notti d’amore, speranze e sogni.
Magari proprio in Toscana,
sentendo aria di Vinci,
si sarà sentita veramente a casa.

Sergio Bianco #logogenesi

 

 

Un pensiero riguardo “Ruba Monnalisa in agosto infilandola sotto il cappotto.”

  1. Rita ha detto:

    che bella storia!
    anche la Gioconda ha viaggiato!

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