Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Finzioni e inganno: immagini subliminali nel bene e nel male.

 

La pellicola cinematografica tradizionale
è composta da una serie di frame,
immagini ferme come diapositive che,
nello scorrere della pellicola proiettata,
conferiscono l’illusione del movimento.
Il tuo attore o la tua attrice preferita
sono quindi immagini di celluloide
che prendono voce e vita
grazie ad un macchinario
che rende il tutto vero e credibile
al punto di suscitare,
nella mente e nel cuore di chi guarda,
le più profonde emozioni.
Il cinema è una finzione
ma non è un inganno.
Gli attori recitano
e tu partecipi al loro gioco
arrivando perfino a piangere,
gioire, spaventarti o commuoverti
di fronte a una finzione
dichiarata fin dal principio.
Nel film Babylon,
che descrive il passaggio
dal cinema muto al sonoro,
l’attrice Margot Robbie,
in una scena memorabile,
riesce a piangere a comando,
più e più volte,
versando vere lacrime.
Come fai? Le chiedono.
Penso a casa, risponde Lei.
Non c’è inganno ma abilità di finzione:
una profonda capacità di recitare.
Lei si connette al suo vissuto,
utilizza la sua ferita
e pertanto risulta autentica.

Attraverso un film pubblicitario
lo spettatore può essere ammaliato
dal carisma
o dalla simpatia del testimonial.
Può essere conquistato e indotto
a bere quella marca di caffè,
ad andare in vacanza in quel luogo magico
a indossare quel vestito tagliato con stile
a guidare quell’auto cabrio
vista nel video in una giornata di sole
senza considerare l’inverno, il vento e i moscerini…
Nella conformità di determinate regole,
il tutto avviene
nel rispetto del libero arbitrio:
c’è finzione ma non c’è inganno.

Esiste poi la pubblicità subliminale,
vietata dalla legge,
poiché manipola il cervello
a livello inconscio
in modo truffaldino.
Nel cinema,
ogni secondo di proiezione,
corrisponde al passaggio di 24 frame.
Inserendo, ad esempio, in un secondo
4 frame di una bevanda fresca e piacevole,
con tanto di goccioline e fetta di limone,
lo spettatore non percepirà
di aver visto quel breve messaggio
ma alla fine della proiezione
potete stare certi che avrà sete
e andrà in cerca
di quello che ha percepito
a livello inconscio
e che non ha scelto.
Se trasliamo il concetto
dal bicchiere di una bevanda fresca
a qualcosa di meno innocente,
si capisce perchè
questa vera e propria arma manipolativa
sia stata vietata.

Nel dominio Logogenesi,
ovvero nello studio del marchio,
le linee ascendenti,
i vettori che puntano in alto,
la parabole del sorriso,
la simmetria,
la simmetria infrante,
la geometria sacra
e la sezione aurea
sono calibrate
e studiate con attenzione
in modo da generare
il senso di crescita e sviluppo,
il successo e la vittoria,
l’ottimismo e la gioia,
l’equilibrio e il bilanciamento
il senso estetico connesso
alla bellezza universale presente
nelle meraviglie della natura
e dello opere che ad essa si ispirano.

Si ricorre quindi
a schemi di costruzione
che inducono a pensare
a determinati effetti benefici
per l’Impresa e per il consumatore.

Il segreto,
undicesimo codice della Logogenesi,
comprende le chiavi nascoste,
le doppie immagini presenti nel simbolo
che comunque è costruito
in modo onesto e veritiero
con lo scopo di accrescere
le potenzialità dell’Impresa

Nelle creazioni Logogenesi
non c’è alcun inganno
ma siamo in presenza di un metodo
che comprende profonda conoscenza,
estetica e matematica,
arte, psicologia,
osservazione della natura.
Per questa ragione
il metodo Logogenesi
potrebbe quasi sembrare magia.

Ho scattato questa foto
aprendo per caso sincronico
il libro rosso di Jung
e sovrapponendo all’occhio acceso
una pellicola 35 mm
che mi è stata regalata
dal Dott Goffredo Lombardo,
presidente della Titanus
quando ho presentato il restyling
del loro stemma.
Nessuna finzione.
È tutto vero con un tocco di magìa.

Sergio Bianco Logogenesi

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Un pensiero riguardo “Finzioni e inganno: immagini subliminali nel bene e nel male.”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    Nella canzone dei Queen, ‘Bohemian Rhapsody’, c’è una domanda intrigante: ‘Is this the real life? Is this just fantasy?’ Questo ci fa riflettere su quanto sia sfumata la linea tra realtà e fantasia. A volte, abbracciare il potere della nostra immaginazione può trasformare ciò che sembra un sogno in una realtà straordinaria. Come suggerisce la canzone, ottimizzare l’immaginazione in modo positivo, consente ai nostri sogni di diventare parte della nostra strada verso il benessere.

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